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Depressione e intestino

Ciao a tutti, bentornati sul mio blog! Prima di addentarci nelle profondità di questo articolo, è necessario che io faccia una fondamentale premessa: non sto in alcun modo sostenendo che la depressione si curi al 100% tramite un cambio di stile di vita, e nemmeno penso che sia totalmente causata da una cattiva alimentazione. Io stessa soffro di depressione (non di tipo cronico e debilitante) e posso parlare solo per quanto riguarda la mia esperienza, citando recenti studi scientifici. Detto questo, buona lettura!

Non so se ne siete a conoscenza, ma l’intestino è detto il nostro “secondo cervello”. Come mai? Da un punto di vista fisiologico, lì non c’è nessun centro del pensiero o di elaborazione di informazioni, perciò da dove deriva questo termine? Avete mai sentito il termine “agire di pancia”? Vi è mai capitato di avere molta ansia o preoccupazione per qualcosa e ritrovarvi subito dopo con intense contrazioni dell’intestino? Tutto ciò è assolutamente normale, proprio perché cervello e intestino sono indiscutibilmente collegati tra di loro.

depressione e intestino

Se abbiamo quindi stabilito come questo organo sia il nostro secondo cervello, in grado di rispondere ad emozioni, pensieri ed eventi elaborati dal nostro “primo” cervello, possiamo forse credere che la stessa cosa avvenga anche in direzione opposta? Possiamo quindi dire che il cervello sia in grado di rispondere a ciò che avviene all’interno dell’intestino? Secondo recenti studi (e la mia personale esperienza) la risposta è: assolutamente sì.

Uno studio recente, apparso nel settembre 2016 su Current Pharmaceutical Design conferma il collegamento tra le alterazioni del microbiota intestinale (i miliardi di batteri che popolano l’intestino) e problemi come ansia e depressione. Il microbiota comprende miliardi di batteri, funghi, virus e protozoi; la loro convivenza pacifica conduce ad un corretto funzionamento dell’intestino. Tale situazione porta alla normale produzione di neurotrasmettitori legati al benessere, in particolare dopamina, serotonina e gaba. Se, al contrario, l’intestino è in una situazione di squilibrio, tali neurotrasmettitori risultano inibiti.

intestino secondo cervello depressione

Nei casi di infiammazione intestinale (Escherichia coli, Sighella e altre infiammazioni minori di cui non ci accorgiamo), si nota un aumento degli Eubacteri, appartenenti ad un ceppo negativo e infiammatorio. Tali batteri rendono la mucosa intestinale più permeabile, lasciando passare scorie, tossine e residui alimentari che infiammano il plesso nervoso, nascosto sotto l’intestino. Si tratta di un’infiammazione non percepibile, ma che va ad influenzare direttamente il cervello, a cui è collegato tramite il sistema nervoso. E da qui possono scaturire o peggiorare stati di ansia, depressione e stress.

Cosa si può fare per combattere questo processo infiammatorio? Innanzitutto, evitare gli alimenti che causano un’infiammazione al livello corporeo (non solo intestinale): i prodotti animali e i loro derivati. Questi alimenti hanno una forte azione infiammatoria all’interno del nostro organismo, aumentando quindi i rischi di stress per il nostro cervello. Altri alimenti dannosi per l’intestino sono quelli industriali, ricchi di pesticidi, conservanti, coloranti e aromi artificiali. Infine, è importante evitare la sedentarietà e il ridurre il più possibile il consumo di antibiotici e cortisonici.

Svolgere attività fisica migliora la funzione intestinale e il profilo neuroendocrino. La riduzione di prodotti industriali riduce la fermentazione intestinale. Infine, l’eliminazione delle proteine animali consente di evitare fenomeni putrefattivi a livello endocrino. L’intestino umano è uguale, in tutte le sue caratteristiche, a quello degli erbivori: non è fatto per assimilare prodotti in stato di decomposizione, che impiegano più tempo ad attraversarlo, ma vegetali e alimenti ricchi di fibre e vitamine, adatti a scorrere nell’abbondante lunghezza dei canali intestinali. Se volete leggere di più a tal proposito, vi rimando ad un mio articolo precedente: Ecco perché l’uomo è carnivoro!

La ricetta per la salute è quindi: prodotti freschi, il più possibile di stagione, poco lavorati e trattati, variando cereali, verdure, frutta secca e fresca e semi oleosi. Rinunciare a prodotti in scatola e piatti pronti per ripristinare l’equilibrio naturale tra glucidi, protidi e lipidi.

La psicobiotica è un nuovo campo di ricerca in materia. Nell’agosto 2016 è stata pubblicata una ricerca su Nutrients, confermando che una migliore situazione dei microbiota intestinale aiuti a combattere anche i principali disturbi mentali. Infine, uno studio pubblicato su Brain, Behaviour and Immunity, condotto su 40 individui, ha mostrato come la metà di loro, trattata con probiotici per stimolare un maggiore equilibrio intestinale, abbia riferito, dopo 4 settimane, meno episodi di tristezza e rimuginazione mentale.

Concludendo, sono forse convinta che se tutti seguissimo un’alimentazione a base vegetale non esisterebbero più le malattie mentali? Assolutamente no. Credo che modificare il proprio stile di vita possa curare gravi depressioni e stati ansiosi? Come sopra, no. Ma sono fermamente convinta che tutto ciò possa apportare un miglioramento, variabile a seconda delle situazioni, di disturbi della mente. Parlando per esperienza personale, vi posso assicurare che ogni singola crisi depressiva che ho attraversato negli ultimi due anni è sempre stata accompagnata da un consumo di prodotti animali e infiammatori, in modo particolare carne e latticini. E ogni volta che ritorno ad un’alimentazione predominantemente vegetale, le crisi si riducono d’intensità. La stessa cosa vale per un altro disturbo di cui soffro, l’ansia sociale.

Mi rivolgo perciò a chiunque soffra di un disturbo mentale, o sia semplicemente un po’ più stressato e ansioso del solito: fate respirare il vostro intestino. Amatelo, prendetevi cura di lui fornendogli il necessario perché possa funzionare al meglio. Magari la vostra situazione mentale non si risolverà del tutto, ma vi posso assicurare che ne trarrete qualche beneficio.

A presto, goccioline! E ricordate che potete rispondere qui al questionario anonimo riguardante il blog, se non l’avete ancora fatto 🙂

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3 pensieri riguardo “Depressione e intestino

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